Non era mai successo tra le donne, e solo una volta tra i maschi, nel 1974, per mano dell’attuale vice presidente federale Paolo Azzi che un’atleta vincesse nello stesso anno il titolo nazionale in due armi. A compiere l’impresa ed a scrivere in maniera indelebile il proprio nome nell’albo d’oro dei Campionati Italiani Under 14 è stata la Camilla Rossi.
La prima gara in programma era quella di fioretto femminile categoria allieve in cui la nostra fiorettista si impone in tutti e sei gli assalti del girone all’italiana piazzandosi al settimo posto della classifica provvisoria. Dopo due turni di eliminazione diretta tirati senza sbavature Camilla ha qualche incertezza nell’ottavo di finale contro la padovana Cirillo, ma riesce comunque a far suo l’assalto e chiude con lo score di 15 stoccate a 13. Nulla può la milanese Isabella Gill che deve accontentarsi di sole 8 stoccate nel match che porta l’aretina in semifinale. L’avversaria è Letizia Campani portacolori dell’U.S. Pisascherma. L’assalto parte con la pisana in vantaggio di 5 stoccate, ma Camilla non la lascia andar via, cambia marcia, raggiunge il pareggio e chiude per 15 a 12. Un solo assalto divide l’aretina dal suo terzo titolo italiano e l’avversaria è la stessa dello scorso anno: la forte torinese Lara Bertola. Le due si conoscono molo bene e l’assalto è un capolavoro di tattica. Le fiorettiste rimangono in sostanziale equilibrio per i primi sei minuti, quando la Rossi piazza un paio di stoccate che costringono la Bertola a forzare un po’ la mano. Ed è proprio sul cambio di ritmo della torinese che Camilla costruisce il proprio assalto ed incrementa il proprio vantaggio che con il passare dei minuti diventa incolmabile. Allo scadere del nono minuto l’aretina chiude per 12 stoccate a 5, e si aggiudica il suo terzo titolo nazionale.
Il giorno successivo era in programma la gara di spada. La competizione sembra la fotocopia del giorno precedente; Camilla appare determinata più che mai a compiere l’impresa. Supera girone e primi turni di eliminazione diretta senza problemi fino alla semifinale con Chiara Plebani (Club Scherma Vigevano) quando la lombarda si porta in vantaggio e costringe la nostra portacolori ad una faticosa rimonta che si concretizza sull’undici pari. Coraggiosamente Camilla piazza una botta al polso ed una al braccio e con un punto doppio va a chiudere per 15 a 13. La finale, contro la forlivese Spazzoli, è un assalto tirato punto su punto. Ma proprio ad un soffio dalla conclusione dell’assalto, quando l’aretina conduceva per 13 a 12, affiora la stanchezza accumulata nei due giorni e la Rossi deve chiedere l’intervento del medico fermata da crampi al quadricipite. Occorrono una decina di minuti per rialzarsi e riprendere l’incontro. La Spazzoli alza il ritmo e costringe l’aretina in difesa, si va sul 14 pari. Con le ultime energie rimaste e con tanto coraggio Camilla azzarda una difficilissima stoccata al braccio, va a segno, ed entra nella storia aggiudicandosi il titolo anche nella spada.
In campo maschile è il giovanissimo Francesco Vannucci a brillare. Il promettente fiorettista aretino, che quest’anno nelle competizioni nazionali non è mai sceso dal podio, si è presentato ai nastri di partenza come uno dei pretendenti al titolo in una categoria molto equilibrata, basti pensare che tutte le gare disputate hanno avuto un vincitore diverso. La scherma di Francesco è un concentrato micidiale di tecnica e fantasia e si concretizza fin dal girone all’italiana in cui concede solo 4 stoccate a fronte delle 29 messe a segno. Quarto nella classifica provvisoria affronta l’eliminazione diretta con determinazione ed a farne le spese sono rispettivamente Fioravanti (C.S Roma) ed Ottaviani (Ancona Recanati) nei trentaduesimi e nei sedicesimi di finale. Il quarto di finale, opposto a Di Sauro (C.S. Latina), è un match complicato. Nessuno dei due schermitori riesce a staccare il proprio avversario e dopo i sei minuti regolamentari lo score è ancora fermo sul quattro pari. Serve un minuto di extra time per consentire a Francesco di piazzare la stoccata vincente ed approdare in semifinale. Qui l’avversario è ancora ostico, si tratta di Andrea Alno della Giulio Verne Roma. Ancora una volta il match si gioca punto su punto, ma a spuntarla è sempre l’aretino con il punteggio di 9 ad 8. La finale, contro l’aglianese Lombardi, è un assalto che si è visto più volte durante questa stagione e che ha visto vincitore l’aretino o l’aglianese in egual misura. Questa volta è Giulio Lombardi a spuntarla ed a far suo il titolo.
In virtù di questi risultati, sommati a quelli ottenuti nel corso della stagione, Camilla Rossi balza al comando del ranking nazionale sia di fioretto che di spada, e Francesco Vannucci guadagna la leadership nel fioretto.
Oltre a questi fiori all’occhiello altri schermitori aretini, pur non giungendo in zona medaglia, hanno messo in atto prestazioni da incorniciare raggiungendo le posizioni di vertice della classifica. Si tratta di Lucia Virginia Lorito che entra nelle prime sedici sia nel fioretto che nella spada, di Aurora Ciabatti nelle sedici nel fioretto, di Chiara Rosati nelle trentadue sia nel fioretto che nella spada, di Chiara Guastella che ripete la performance dello scorso anno giungendo nelle sedici di spada perdendo l’assalto che le avrebbe dato un posto nelle otto per una sola stoccata e di Edoardo Bruschi nel trentadue nel fioretto.
Con due medaglie d'oro ed una d'argento il Circolo Schermistico Aretino vince il medagliere e, grazie alla prestazione di squadra, si piazza al 12° posto nella classifica a punti in un lotto di 270 partecipanti.
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